Canto armonico, canto di guarigione

Riporto parte dell'interessante articolo dell'amico e suonoterapeuta Valerio Folloni (dal sito alkimiesonore) sul canto armonico, detto anche overtones, throat singing, o canto di Tuva (anche se nelle sue varianti non si canta solo a Tuva, ma in tante tradizioni del mondo). Quando si ascolta questo particolare modo di cantare sembra che dal cantante si sprigionino due voci contemporaneamente (solitamente una alta e una bassa), in modo quasi magico. Si dice che cantare gli overtones (è un insieme di tecniche non facili, ve l'assicuro) o anche solo ascoltarli, abbia effetti benefici sulla psiche e sulla salute.

Purtroppo, con il diffondersi della New Age e il suo insieme di conoscenze annacquate, si diffondono anche le voci più assurde, per esempio che il canto armonico apra le porte a presunte presenze malefiche.

Ecco cosa racconta Valerio:

«Qualche settimana fa una persona mi ha chiesto cosa ne pensassi di una affermazione che aveva sentito, secondo la quale il canto armonico sarebbe da evitarsi in quanto nutrirebbe gli Arconti “e compagnia bella”. Ora, io mi dico, ma quanta disinformazione c’è in giro? Mi dispiace sentire affermazioni del genere che nascono da ignoranza e pregiudizio. Troppo spesso in questa mia vita ho sentito dire le cavolate più grandi da persone che godevano di fiducia e leadership, da famosi “presunti” maestri che solo sapevano abbagliare con la propria “bellezza” offrendo nuovi dogmi, piuttosto che ricercare un reale risveglio della visione e dell’ascolto interiore. La ricerca di potere è una brutta bestia e rischio immane nell’evoluzione… »

Valerio continua poi a spiegare cosa sia in realtà il canto armonico:

«Utilizzando tutte le cavità della testa, fa risuonare una vibrazione che produce suoni a volte cavernosi, altre volte acuti e rarefatti. [...] Questa tipologia di canto è tipica di alcuni popoli antichi e nomadi, lo riscontriamo infatti nel canto mongolo come in quello sardo, ma anche i monaci tibetani, quando meditano, usano questa meccanica sonora.

Indubbiamente noi non siamo abituati a queste sonorità che, in effetti, potrebbero spaventarci, identificandole con qualcosa di demoniaco, di spaventevole, di oscuro e pericoloso. Non ci siamo abituati e, in effetti, se osserviamo, per esempio, a un incontro di meditazione la recitazione del mantra “om”, ci accorgeremo che, anziché essere fatto vibrare in tutto il corpo, viene cantato come se fossimo un coro di voci bianche. Penso possiate già  capire da soli che la qualità energetica è diversa. In realtà, noi emettiamo ogni volta che proferiamo parola (anche parlata) degli armonici, solo che si nascondono tra le parole, mentre nel canto armonico vengono messi in evidenza. Gia da questa consapevolezza dovremmo porci delle domande sull’assunto iniziale, probabilmente dovremmo non parlare più per liberarci degli Arconti… forse sarebbe anche cosa buona e giusta, almeno a volte! Gli armonici (come dice la parola), in realtà, sono un insieme di suoni (frequenze) poste in relazione tra loro secondo uno schema preciso, armonico appunto, dettato dal numero aureo. Possiamo capire la loro perfezione osservando come la vita stessa si manifesti, normalmente, secondo relazioni armoniche, la legge dell’armonia pervade tutto il creato. Inoltre, secondo le leggi del suono, tali frequenze non tendono ad annullarsi tra loro (come avviene quando sono discordanti), ma a sommarsi aumentando la loro potenza. Armonici significa quindi portare un’informazione di armonia. Abbiamo diversi modi per farlo, per esempio le ciotole tibetane (campane tibetane), ma la voce è lo strumento per eccellenza dell’essere umano, il più potente.

monaci buddisti.

«Tutte le cosmogonie parlano della creazione attraverso una vibrazione, un suono… quando quindi emettiamo suoni, facendoli vibrare nel nostro corpo, diventiamo creatori. E’ una sensazione potentissima e bellissima quella dell’emissione armonica.

«Ora però vorrei dare un accenno di definizione di Arconte, per tutti coloro che leggendo questo articolo non sanno cosa sia. Dalla Wiki:

“Gli Arconti (dal greco ἄρχοντες), sono quelle figure che nella teogonia e cosmogonia gnostica svolgono il ruolo di giudici e controllori del mondo materiale.
Nello gnosticismo di origine iranica, dove il dualismo raggiunge l’apice, si assiste allo scontro eterno e titanico tra due divinità, mentre in quello ellenizzante e giudaizzante, opposta al Dio occulto si erge la figura di un “dio minore”, il Demiurgo, che viene coadiuvato da una serie di emanazioni generate da lui stesso, gli Arconti. Il mondo materiale, quindi, non è altro che un incidente di percorso, una creazione degli Arconti, che, ricordandosi della perfezione del Pleroma, cercano di riprodurla attraverso l’imposizione di regole e l’applicazione di leggi che, per quanto in difetto, tendono a riprodurne la realtà: l’universo è il ricordo di ciò che un tempo essi conobbero.
Gli arconti sono quindi le potenze responsabili della creazione dell’uomo e del mondo materiale, ma anche le potenze che, grazie al loro ricordo dell’armonia e dell’ordine del Pleroma, danno le regole del Cosmo e del Tempo. Ma la loro funzione non si limita a questo. Essi sono anche il maggiore ostacolo al ritorno dell’uomo verso il Dio occulto. La loro opera si esplicita proprio nel soggiogare l’uomo con le loro regole.” Wiki

«Questa parola oggi va molto di moda, mentre solo fino a qualche anno fa era conosciuta solo in ambito gnostico o antroposofico, o più in generale iniziatico. Ora la New Age l’ha portata sulla bocca di tutti, forse senza una reale conoscenza di cosa sia, creando, a mio avviso, un grande spauracchio.»

Per leggere integralmente l'articolo di Valerio, dove è possibile anche ascoltare un esempio di canto armonico realizzato da lui, cliccate qui.

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